Diario di una Skills Competition a Berlino: grafica, comunicazione, stop-motion ma anche amicizie, impegno e nuove scoperte.
Una scuola italiana, una portoghese, una spagnola e una tedesca si trovano a Berlino.
4 studenti e 1 docente sono partiti domenica 28 gennaio dall’aeroporto di Bergamo, direzione Berlino.
La mattina seguente è cominciata l’esperienza vera e propria: ritrovo ore 8:30 al bellissimo Mediencollege, un istituto che propone tre indirizzi tra cui digital fashion design e design multimediale. Dopo un primo momento per iniziare a conoscere gli altri partecipanti e di icebreak, Ines Kunert, la preside dell’istituto tedesco, ha spiegato le attività della “competizione” ovvero la realizzazione di un video con tema “il muro” non solo come avvenimento storico che ha segnato indelebilmente la recente storia di Berlino (e mondiale) ma soprattutto la concezione personale che ognuno ha di questo termine, positiva o negativa che siano. Il tutto tramite l’impiego della tecnica dello stop-motion.
Quindi gli alunni sono stati divisi in quattro gruppi composti da membri di nazionalità diversa e nel pomeriggio, dopo un buonissimo pranzo tipico berlinese preparato dalla scuola ospitante e composta da bratwurst e insalata di patate, ogni gruppo si è spostato in un diverso quartiere della città per realizzare delle audio-interviste in autonomia. Alle 17.00 in Alexanderplatz è terminata la prima giornata lavorativa dei ragazzi. Il resto della serata hanno visitato il centro di Berlino: la torre della televisione, la porta di Brandeburgo, memoriale dell’olocausto e per finire l’isola dei musei.
Il giorno seguente, come tutti i giorni successivi, al Mediencollege ogni gruppo comincia la giornata con una breve presentazione delle attività che ha svolto il giorno precedente al resto dei partecipanti, il tutto seguito da un breve feedback da parte degli insegnanti.
Durante la mattinata, le professoresse tedesche hanno tenuto dei tutorial sulla post-produzione in After Effects e stop-motion dove gli alunni hanno potuto imparare e migliorare le loro conoscenze riguardo queste tecniche. Dopo un veloce pranzo al sacco, i gruppi si sono nuovamente divisi e sono tornati nei quartieri del giorno precedente per realizzare del materiale audio-visivo supplementare.
Il terzo giorno la mattinata è trascorsa nella realizzazione di una font che poi è stata impiegata nel video finale come rappresentazione visiva delle audio-interviste prodotte nei primi due giorni. Questi caratteri tipografici sono stati creati utilizzando diversi materiali come carta, cartoni e plastilina. Nel pomeriggio invece i ragazzi hanno iniziato a confezionare il video finale editando tutte le parti create in un unico materiale multimediale. La sera, su iniziativa dell’istituto tedesco, sono usciti tutti a cena assieme in un’ “Osteria” tipica berlinese dove abbiamo potuto la famosa Wiener Schnitzel. È stato un bel momento conviviale dove ci siamo tutti potuti sciogliere e dove sono nate delle amicizie con persone che, senza questa opportunità, probabilmente non avremmo mai incontrato.
L’ultimo giorno è stato breve ma intenso. Dopo un momento di rifinitura, i gruppi hanno presentato i loro lavori al resto dei partecipanti spiegando le scelte progettuali prese ma anche le difficoltà incontrate nella realizzazione. È stato un momento emozionante perché, inaspettatamente, i video hanno toccato tematiche profonde e prospettive interessanti riguardo alla tematica del muro. Alla fine con il momento di discussione dei lavori, i professori si sono riuniti per decretare il gruppo vincitore che è stato eletto in maniera unanime. Un pranzo conviviale preparato dal Mediencollege ha concluso questa settimana.
È stata un’esperienza molto coinvolgente, stimolando non solo lo sviluppo di competenze tecniche, ma soprattutto per le soft skills apprese, fondamentali nella vita di ognuno.
Partecipare ad un progetto di gruppo con persone appena conosciute, riuscire ad affrontare una situazione fuori dalla zona di comfort, capire come orientarsi e muoversi in una metropoli come Berlino, possono sembrare cose banali, ma che per degli alunni di 17 anni che hanno passato gli anni fondamentali, per loro fase di sviluppo, in pandemia e che non sono mai stati all’esterno/non hanno mai preso l’aereo/ non hanno mai passato un periodo autonomi dal loro nucleo familiare hanno una valenza enorme.