“Mio figlio considera la lettura una noia mortale.”
“Come posso convincere mia figlia dell’importanza della lettura?”
“Prof, io detesto leggere, non cambierò mai idea.”
Le letture preparatorie all’incontro sono state Nuno di Niente (2017), affrontato dalla prima e dalla seconda media, e Estate di sale (2022), proposto invece ai ragazzi di terza media. Entrambi i romanzi hanno dato l’opportunità agli studenti di riflettere su tematiche importanti e universali: Nuno di niente, infatti, parla di povertà, di salvaguardia ambientale, di speranza e di voglia di riscatto, mentre Estate di sale racconta il razzismo, l’amicizia, l’amore adolescenziale.
I ragazzi, rapiti dalla prosa scorrevole di Morgese e dalle trame avvincenti, hanno fin da subito manifestato attenzione ed entusiasmo inediti, al punto da essere essi stessi meravigliati della loro voglia di scoperta, del desiderio di procedere nella lettura. Hanno compreso pian piano che la lettura scolastica non è solo imposizione, non è mera riduzione alla creazione di una scheda-libro, ma è occasione di approfondimento e di confronto, dà la possibilità di immedesimarsi nelle vite di personaggi e in situazioni spesso lontani nel tempo e nello spazio. E questo perché la letteratura è democratica: è alla portata di tutti, distrugge barriere, annienta le gerarchie scolastiche in quanto permette il libero scambio di pensiero tra compagni e professori, alla pari.
Terminate le letture, i ragazzi erano quindi pronti ed emozionati all’idea di incontrare l’artefice delle storie da loro scoperte e amate.
Mercoledì 17 Gennaio prima e seconda media hanno quindi conosciuto l’esuberante Roberto Morgese; questi ha raccontato i retroscena dei processi di scrittura, ha spiegato come selezionare e indirizzare con coerenza ed equilibrio le mille idee creative; e ancora, ha svelato cosa avviene dietro alla produzione di un libro, come è organizzato il complesso mondo editoriale, quali sono le modalità e i requisiti per vincere un premio letterario. L’incontro, differentemente da quanto si possa pensare, non si è svolto sotto forma di monologo o di lezione frontale: gli argomenti trattati sono emersi proprio grazie alle domande di ragazze e ragazzi che, esibendo con orgoglio i foglietti su cui erano appuntati i quesiti da loro elaborati, hanno potuto rivolgersi personalmente a Morgese, trovando risposta a dubbi e curiosità. L’emozione di poter finalmente conoscere l’autore di un libro così tanto apprezzato ha avuto la meglio sull’imbarazzo, e ha permesso loro di vivere a pieno un’occasione così speciale e rara, abbattendo persino alcuni pregiudizi: “Pensavo che gli scrittori se la tirassero molto di più! Morgese, oltre a scrivere bene, è anche simpaticissimo, è uno di noi!” ha commentato una studentessa a fine giornata.
Con entusiasmo più contenuto, ma comunque sentito e partecipato – tipico dei nostri preadolescenti – è avvenuto il secondo incontro; la settimana seguente, mercoledì 24 gennaio, Morgese è stato accolto da ragazze e ragazzi di terza media, alias lo zoccolo duro della resistenza alla lettura. Ebbene, tale riluttanza è stata progressivamente smantellata: Morgese ha fornito agli studenti consigli utili e pratici per lo sviluppo della scrittura creativa e per la stesura di incipit efficaci e d’effetto; i ragazzi hanno quindi cercato di mettere in pratica tali insegnamenti, rendendosi subito conto di quanto poco serva per rendere uno scritto più convincente e meno banale. In un secondo momento, è stata proposta un’attività ludica che prevedeva la realizzazione di barre a partire da una base musicale rap: dopo un primo momento di confusione e imbarazzo generale, gli studenti hanno preso confidenza con il ritmo e si sono lanciati nella creazione di versi in rima che esprimessero le proprie emozioni; in questo modo Morgese ha dimostrato nuovamente come tutti possano giocare con le parole, elaborare pensieri, comunicare esigenze personali.
Sono infine seguite le domande dei ragazzi riguardo al romanzo: alcuni hanno espresso curiosità circa le modalità di realizzazione dei personaggi, altri hanno mostrato interesse verso la scelta del titolo e dell’immagine di copertina, altri ancora si sono concentrati maggiormente sulla gestione della vita professionale di Morgese che, oltre a essere scrittore, è anche insegnante. Ancora una volta, l’espressione rapita generale ha riconfermato l’esito positivo dell’incontro, in grado di coinvolgere anche le personalità più refrattarie e scettiche.
Entrambi gli incontri si sono conclusi con un momento che tutti aspettavano: il firmacopie del romanzo da parte dell’autore. In poco tempo davanti a Morgese si è formata una lunga fila carica di attesa e di gratitudine, che ha reso manifesto il successo del progetto.