Madre Richarde Benissan si racconta ad ENAC

Bongiorno madre Richarde, può raccontarci qualcosa su di lei? Come è entrata in contatto con la storia di Maddalena di Canossa?
Mi chiamo Suor Richarde Benissan, sono togolese e sono nata ad Aneho, sulla costa meridionale del Togo. Ho avuto una bellissima infanzia e sono cresciuta in una famiglia cristiana numerosa con ben otto figli. Dopo il liceo, mi sono trasferita a Lomé per proseguire gli studi universitari.
Ho scoperto la storia di Santa Maddalena di Canossa attraverso il libro di Modesto Giacon, “Maddalena di Canossa, Umiltà nella carità. L’ho trovato a casa di un’amica che aspirava ad entrare a far parte delle suore canossiane che si erano appena trasferite a Lomé nel 1994. Leggendo questo libro, sono rimasta colpita dalla vita di umiltà e l’impegno di carità di questa grande signora e ho quindi cercato di saperne di più a riguardo anche se in quel momento non avevo alcuna intenzione di diventare religiosa. Per avere maggiori informazioni sulla missione di questo istituto, ho accompagnato la mia amica ad uno degli incontri per le aspiranti. In quell’incontro, il tema che la responsabile presentava, per coincidenza, o meglio, secondo il piano d’amore previsto da Dio, era proprio la chiamata alla vita religiosa. Da lì ho continuato ad andare ai vari incontri e sessioni delle aspiranti e ho capito, alla fine, che il Signore mi chiamava a questa vita di donazione nella consacrazione religiosa. E così, nell’anno 2000, sono entrata in convento dalle Suore Canossiane per iniziare la formazione e quattro anni dopo ho fatto la mia prima professione religiosa.
Ci racconta come è organizzata la comunità canossiana di cui fa parte?
Oggi sono in una comunità che lavora principalmente nel campo dell’educazione. La comunità Jesus Educator è composta da otto suore che lavorano in tre sezioni educative: il Liceo di insegnamento tecnico, il Centro professionale di cucito – styling – modellismo e l’Istituto Superiore di scienze economiche e scienze dell’amministrazione. Trascorriamo le nostre giornate con i giovani nelle nostre scuole e, nella comunità, viviamo con più di venti ragazze che studiano e vivono da noi, cioè come in un collegio.
Il Togo è un piccolo paese, le nostre comunità sono molto vicine e quindi abbiamo la fortuna di avere accanto a noi la comunità formativa, la comunità ospedaliera e la comunità del centro di accoglienza. In questo modo, organizziamo molte attività tra le 3 comunità, sia a scuola, in ospedale che in parrocchia.
Lei è Coordinatrice e Responsabile di due progetti molto importanti sostenuti dalla Fondazione Canossiana: come procedono i lavori? Avete incontrato delle difficoltà?
Siamo una giovane Delegazione, ma la missione in Togo è vasta. Abbiamo quindi bisogno di rafforzare le nostre opere esistenti, crearne di nuove e espanderci in altre città del Togo, soprattutto a nord. Attualmente siamo sostenuti dalla Fondazione Canossiana Voica che ha risposto a due dei nostri importantissimi progetti. Si tratta del progetto Nuovo Centro di Salute “S. Maddalena di Canossa” a Sotouboua e del progetto “Formazione, Moda, Futuro” nella città di Lomé.
Dal 2018 siamo a Sotouboua, una città situata nel centro del Togo dove il Vescovo del luogo ha invitato le Suore Canossiane a venire a prestare il loro servizio in una zona molto povera e che manca di scuole e di centri sanitari adeguati. Oggi abbiamo iniziato i lavori di costruzione di questo nuovo centro sanitario e desideriamo ringraziare vivamente il Consiglio Generale, la Fondazione Canossiana VOICA, il Gruppo India e tutti i partner e benefattori per le il loro impegno e sostegno apportati per realizzare questo progetto per il bene della popolazione di Sotouboua. I lavori di costruzione avanzano anche se incontriamo qualche difficoltà ad ottenere perforazioni con abbondanti falde idriche per rendere l’acqua disponibile nel nuovo centro di salute, ma con l’aiuto di Dio troveremo una soluzione.
Per quanto riguarda il progetto “Formazione, Moda, Futuro” si tratta di un progetto volto a  completare le aule del secondo piano del Centro professionale Couture – Styling e Modellismo. In effetti, ogni anno il numero degli alunni si fa più elevato e incontriamo grandi problemi di capienza. Queste aule che stiamo costruendo, con l’aiuto della Fondazione, sono aule polivalenti separate da pareti rimovibili che serviranno, allo stesso tempo, da aule scolastiche ma anche da saloni, quando necessario, per i raduni, le cerimonie di consegna dell’attestato di fine formazione, le sessioni di sfilate di moda ecc. Questa struttura dovrebbe permetterci anche, nel prossimo futuro, di completare la formazione che diamo ai nostri giovani modellisti e stilisti per attrezzarli con le nuove tecniche utilizzate oggi nella moda grazie al sostegno del Centro Moda Canossa di Trento.
Cosa si augura per il futuro?
Per il prossimo futuro, il nostro desiderio è che si possano completare anche le strutture del nostro Istituto Superiore di Economia e Scienze dell’Amministrazione. Il Togo è un paese con una popolazione molto giovane e gli istituti universitari e superiori mancano fortemente per formare i giovani e abilitarli a entrare nel mercato del lavoro per poter guadagnarsi da vivere. Le Suore Canossiane hanno risposto a questo appello pressante dei giovani e della popolazione, aprendo questo istituto superiore di formazione tecnica e professionale nel 2015 alla periferia di Lomé, ma, essendo ancora agli inizi, molte strutture mancano ancora.
Vi ringrazio di tutto.