Partita il 31 maggio 2023 ritornerà in Italia a settembre, dopo tre intesi mesi nella capitale tedesca. Durante il suo tirocinio presso HaloLabes, sta mettendo a frutto tutta la teoria e la pratica  acquisita al Centromoda Canossa, soprattutto legata al mondo dell’ Upcycling, impegnandosi anche  per realizzare il suo brand.
L’abbiamo incontrata in un tipico cafè di Berlino, vicino a Checkpoint Charlie e abbiamo chiacchierato di questa avventura all’insegna della moda e delle nuove scoperte.
1. Come stai? com’è sta andando quest’esperienza?
Sto bene, grazie. Sono molto stanca, ma soddisfatta di ciò che sto facendo e, soprattutto, ispirata dal luogo e dalle persone che mi circondano.
2. Era la prima volta che prendevi parte ad un progetto europeo? E che viaggiavi in un
altro paese?
Sì, è stata la mia prima volta, e anche la prima volta che mi sono trovata da sola in un altro paese per un periodo così prolungato.
3. È stato difficile adattarsi ai ritmi e alla cultura berlinese? oppure ti sei trovata a tuo agio fin da subito?
In realtà, anche se sono passati quasi due mesi, a volte non mi rendo conto di essere qui a Berlino; il viaggio in aereo è stato così veloce che non ho percepito davvero la distanza. Per quanto riguarda l’adattamento alla cultura, non ho avuto grandi difficoltà. Anzi, per quanto riguarda il cibo, se siete vegani, qui è il paradiso.
4. C’è stato il momento più bello? E quello più brutto invece?
Non c’è stato un preciso momento più bello di altri; sono stati tanti piccoli e piacevoli momenti, come quando ho creato quella certa borsa o quell’abito. Mentre il momento più brutto forse è ora perché sto cercando lavoro qui a Berlino e nel frattempo sto lavorando e creando cose anche per il mio brand che forse voglio iniziare ma non so se è il momento giusto per farlo, non è un periodo facile ecco. E in più manca poco più di un mese e già devo tornare.
5. Come si svolge una tua giornata tipo? Hai un abito/una creazione che hai realizzato che ti è riuscita meglio o che ti piace più di altre?

La mia routine giornaliera non è molto definita, ogni giorno è diverso e anche gli orari di lavoro variano molto da giornata a giornata. Sì, per quanto riguarda le creazioni di cui sono fiera, ci sono queste borse e scarpe degli anni 2000 che ho modificato, attraverso l’upcycling.
6. Un consiglio che daresti ad un/a tuo/a compagno/a in partenza per la tua stessa mobilità?
Prima di partire, non pensare troppo a quello che potrebbe accadere, perché spesso le cose non vanno come immaginiamo. Le ansie che potresti avere (se le avrai) saranno inutili, quindi prendi tutto con leggerezza e goditi ogni momento. Il mio consiglio è di affrontare le tue paure mentre sei qui, provando a fare tutto ciò che hai sempre avuto paura di fare nel posto in cui vivi (ovviamente, mi riferisco a cose possibili, non cose esagerate).
7. Due parole in tedesco?
Guten Morgen.
Sinceramente, non sono mai stata una fan del tedesco, ma per fortuna qui a Berlino tantissime persone parlano l’inglese, quindi al momento mi sto concentrando su quello. Provo ad affrontare le cose una alla volta senza mettermi troppa ansia.
8. C’è qualcosa che ancora non hai fatto/visitato a Berlino che sono nella tua wishlist?
Non ho visitato le attrazioni turistiche perché non sono cose che mi appassionano particolarmente, ma penso che prima di andarmene dovrei farlo. Uno dei posti in cui vorrei andare è Tempelhofer Feld, ma ogni volta o non trovo il tempo o fa troppo caldo.
9. Colonna sonora per quest’esperienza? Consigliaci tre canzoni!
E un periodo un pò confuso, quindi eccovi tre canzoni che non c’entrano nulla né l’una con l’altra né con Berlino; ma che sto ascoltando tanto in questo periodo:
1. Moe’uhane pā’ani – La Femme
2. Nature Boy – Grace Slick, The great Society
3. Questa non è una canzone in particolare, mi sto ascoltando molto che canzoni delle sfilate anni 80/90 di Yohji Yamamoto, Issey Miyake e Jean Paul Gaultier.