Accendi la vita: Concorso Anno Giubilare 250 anni di Maddalena di Canossa
Correva l’anno 1774 quanto a Verona nacque Maddalena di Canossa da nobile e ricca famiglia, terzo genita di sei fratelli. Raggiunta la maggiore età decide di mettersi a servizio dei poveri, soprattutto i giovani e le donne. Nell’anno 2024 la Famiglia Canossiana celebrerà i 250 anni dalla nascita di questa donna, che nella sua vita ha creduto all’amore di Dio.
Questo concorso è nato per condividere idee, sensazioni, immagini con i partecipanti e capire cosa vedono in questo esempio di vita, in questa storia di amore e di libertà. Non c’è limite alla fantasia!
Chi può partecipare Il concorso è rivolto ai giovani tra i 15 e i 30 anni di età (singoli o in gruppo con massimo 4 componenti) e sarà premiato il logo, che dopo essere stato valutato da un’apposita Commissione internazionale, sarà considerato il più originale.
Il premio Auricolari Wireless
Scadenza La scadenza per iscriversi al concorso è il 31 maggio 2023.
La prima Vet Skills Competition dell’Enac Emilia Romagna a Palma di Maiorca
Il racconto dell’esperienza della docente di economia aziendale Maura Massari. Maura Massari, docente di economia aziendale, ci racconta com’è stata quest’esperienza.
Ed eccoci al termine di un percorso che ci ha visti protagonisti, sia come organizzatori che come partecipanti: le prime VET SKILLS COMPETITIONS tenutesi a Palma di Maiorcadal 28.11.2022 al 02.12.2022. Tutto inizia nella primavera del 2022, quando la nostra coordinatrice dell’area didattica della IeFP chiede, durante un collegio docenti, se ci potrebbe interessare la partecipazione/organizzazione di Skills Competitions per il nostro corso di Operatore Amministrativo Segretariale. Io, docente di contabilità e pratiche d’ufficio e la mia collega Sabrina, docente di informatica, abbiamo dato subito la nostra disponibilità e in men che non si dica, ci siamo trovate coinvolte nell’organizzazione di un progetto internazionale.
Non si tratta solo di “preparare i ragazzi” dando loro le giuste competenze, ma anche di pensare a tutta l’organizzazione dell’evento, dagli argomenti trattati, alla location, alle squadre partecipanti, alle modalità di somministrazione, ai punteggi…..insomma tutto quello che riguarda la progettazione di un evento così importante e nuovo. Ormai la sfida è stata accettata e ogni momento libero è buono per ricercare idee, attività che possano tornare utili, leggere articoli, fare ricerche. Attraverso Enac Nazionale, nella figura di Simona Puggioni che ha curato la realizzazione dell’intero progetto, siamo stati messi in contatto con Marie Angels del Collegio Diocesano San Josep Obrer di Palma di Maiorca e con Anne Ploeg del Drenthe College di Assen in Olanda e insieme al nostro collega referente dei progetti Erasmus Emanuele B. abbiamo iniziato a buttare/costruire le fondamenta dell’evento.
I tanti collegamenti online oltre a cartelle condivise in drive ci hanno consentito di dividerci i compiti, di avere sott’occhio la progressione del lavoro, di pensare ad attività di Team Building, di organizzare un collegamento con le classi che sarebbero rimaste a scuola, in modo che tutti potessero in qualche modo partecipare e dare il proprio contributo.
Con l’ansia che cresce man mano che ci si avvicina alla partenza, siamo arrivati al fatidico 27.11.2022, all’ aeroporto Bergamo Orio al Serio: abbiamo 6 studenti, non 7 (una ragazza non si è sentita bene e non è partita): non importa, ce la faremo ugualmente! Saliamo sull’aereo: 4 studenti non hanno mai volato, l’emozione è fortissima….anche questo fa parte dell’esperienza, dei ricordi indelebili che rimarranno nella loro mente.
Il giorno dopo incontriamo i nostri avversari (la squadra spagnola e la squadra olandese), ma non sono avversari, sono ragazzi con cui lavorare, con cui produrre qualcosa, con cui comunicare e qui sta il problema: dobbiamo parlare in inglese! Aiuto! Non ce la faccio…..non so come si dice! Ci guardiamo intimoriti, poi pian piano iniziamo a respirare più tranquillamente e in poco tempo creiamo un gruppo WhatsApp con i nuovi amici……è fatta! Ora possiamo anche divertirci con loro!
Passano le giornate, fantastiche anche se un po’ faticose. A turno qualche ragazza non si sente bene, Rebecca ha la febbre per 3 giorni, ma nonostante le defezioni portiamo avanti il nostro compito, facciamo quello che ci è richiesto, riusciamo anche a parlare sempre di più in inglese e con meno timore, è un successo!
Ma chi ha vinto? Alla fine, ha vinto la comunicazione, l’aiuto reciproco, la collaborazione, l’inglese e anche la professionalità!
I ragazzi hanno prodotto cataloghi, volantini, presentazioni, moduli appuntamenti, fatture, documenti di trasporto, report di vendite, grafici, hanno risposto a domande sull’Unione Europea, ma soprattutto hanno condiviso capacità e conoscenze per arrivare al risultato.
Ed io, come insegnante, cosa ho imparato? Cosa mi porto a casa? Certamente ottimi rapporti di collaborazione con altri insegnanti, che non si esauriranno con il termine del concorso, ma continueranno nel futuro prossimo. Certamente tanti spunti per migliorare l’insegnamento e anche una rispolverata della lingua inglese, studiata a scuola tanti anni fa e mai più utilizzata.
CentroModa Canossa: settimana di scambio in Olanda “Upcycling”
Dopo il successo della mobilità virtuale: “So far, but yet so close” dello scorso anno, quest’anno si è lavorato duramente per permettere l’organizzazione dello scambio in presenza. Dal 6 al 11 novembre 2022 si è svolta la seconda edizione di mobilità: “Upcycling”. Un progetto di mobilità all’estero in collaborazione con ilKoning Willem I College che ha visto coinvolti 23 studenti olandesi della classe 2B e 34 studenti e studentesse delle nostre classi 4A e 4B. Tra gli obiettivi del progetto vi sono: sviluppare le abilità tecniche, mettere in pratica le attitudini personali, comunicare in lingua inglese e vivere uno scambio tra la cultura italiana e quella olandese.
Durante questa settimana di mobilità gli studenti e le studentesse hanno avuto il compito di lavorare in squadra per condividere una strategia per poter realizzare dei capi. La consegna prevedeva la creazione di due outfit completi usando solamente capi usati.
Il progetto si è arricchito ancora di più grazie al Progetto europeo “Enacplus: Moving to Learn 3”, 7 studenti e studentesse del CentroModa Canossa hanno partecipato alla skills competition / gara di abilità, che attraverso una borsa ha permesso di coprire i costi dell’attività.
L’obiettivo dell’esperienza? Offrire opportunità di studio e formazione all’estero e lo sviluppo, attraverso la cooperazione transnazionale, della qualità, dell’innovazione e della dimensione europea. Tutti gli abiti realizzati sono stati presentati con dei brevi video e la giuria ha scelto il vincitore; nei prossimi mesi questi capi saranno presentati in una sfilata a Trento.
Le ragazze e i ragazzi sono stati molto entusiasti, e condividiamo alcuni dei loro commenti:
“Mi ha stupito molto il college, era molto grande, strutturato, e con molte “ decorazioni” (es: manichini con degli abiti particolari); Mi ha stupito il pensiero degli altri ragazzi; E mi sono sentita piena di energie. Io rifarei le stesse cose fatte”. “All’inizio della settimana mi sentivo a disagio a causa della necessità di parlare inglese, ma poi grazie anche ai compagni di gruppo, mi sono sentita più a mio agio e sono riuscita a comunicare pur avendo un po’ di difficoltà”.
“Mi sono sentita accolta dalla scuola e in generale dalla città, che vedeva tutti gli abitanti sorridenti, cosa che in italia si vede poco…”
“Sono stata molto entusiasta di questo progetto, ho legato molto con le mie compagne di gruppo olandesi; questa esperienza mi ha permesso di legare di più anche con i compagni italiani. Mi è piaciuto il modo di approcciare degli insegnanti con gli alunni”.
“Ho notato un diverso modo di vedere le cose da parte dei nostri coetanei che prendono tutto con sorriso e grande ottimismo, non demordono al primo ostacolo, ma vanno avanti abbattendo ogni muro con la loro enorme creatività che li contraddistingue”.
Crediamo molto in queste esperienze e stiamo già lavorando per l’edizione del prossimo anno. Stay tuned!
La Scuola di Formazione ENAC di Treviso parla di Soft Skills a Plovdiv in Bulgaria
La psicologa e docente Deborah Galiazzo della Scuola di Formazione Professionale ENAC dell’Istituto Canossiano di Treviso ha presentato alla conferenza “International and Emotional Education, Technologies and Project Based Learning” a Plovdiv in Bulgaria il percorso strutturato dalla scuola sulle soft skills.
Il lavoro illustrato alla conferenza prevede che negli anni di frequenza alla scuola vengano offerti agli studenti spazi e momenti per apprendere e riflettere su competenze di vita quali l’autoconsapevolezza, la gestione dello stress e delle emozioni, l’empatia, lo sviluppo di relazioni efficaci e il team working.
La referente portavoce del progetto Deborah Galiazzo ha affermato che “Il progetto è frutto di un percorso coordinato e sviluppato secondo il metodo SEEVAL che ha come obiettivo principale quello di istituire una scuola inclusiva basata su un’educazione sociale ed emotiva. Il percorso contribuisce a sviluppare una cultura scolastica fondata sull’empatia e nel rispetto reciproco tra i membri della comunità”.
Il direttore della Scuola Andrea Michielan ha spiega che “Il progetto prevede che per ogni anno scolastico si promuovano determinate abilità, suddivise e adattate all’età degli studenti, permettendo a ciascun ragazzo di crescere con maggiore consapevolezza di sé e degli altri”.
Alla conferenza hanno partecipato numerose scuole europee e ha permesso ai loro rappresentanti di arricchirsi di nuove idee e progetti da introdurre nel proprio sistema scolastico. La Scuola di Formazione Professionale ENAC di Treviso è stata lieta di condividere la propria esperienza nel più ampio panorama europeo e di trarne opportunità di crescita per il proprio futuro.
Com’è stata l’esperienza di tre mesi a Katwijk aan Zee in Olanda? L’abbiamo chiesto a tre studenti dell’Istituto Canossiano di Treviso
Alessandro, 4c Liceo delle Scienze Umane Sei ritornato da poco in Italia dopo l’esperienza all’estero di tre mesi a Katwijk aan Zee in Olanda, è stato difficile tornare oppure ti mancava casa tua?
Sarei rimasto più a lungo, ma non è stato difficile tornare a casa.
Quando sei partito cosa ti aspettavi da questa esperienza? E se avevi delle aspettative sono state soddisfatte?
Non avevo grandi aspettative, ero pronto a tutto. Le aspettative maggiori erano migliorare il mio inglese e sentirmi cittadino dell’Unione Europea, e devo dire che sono state soddisfatte.
Qual’è stato il momento più bello? E quello più brutto invece?
Il momento più bello è stato l’arrivo, ero molto curioso e ho avuto occasione di sentire la diversità, non ci sono stati momenti brutti, alcune volte mi sono annoiato perché a casa non sapevo bene come occupare il tempo.
Come si svolgeva una tua giornata tipo?
Mi svegliavo circa alle 7, facevo colazione e andavo a Katwijk, li prendevo una bici e andavo a scuola. La scuola finiva verso le 15.00, poi tornavo a casa e mangiavo intorno alle 17.30. La sera certe volte uscivo con gli amici oppure restavo a casa a leggere o guardare un film.
Hai riscontrato delle similitudini con il nostro modo di vivere la quotidianità? oppure è totalmente diverso?
La vita li è abbastanza diversa, hanno un mindset molto diverso dal nostro, in generale sono più freddi e riservati, ma anche più tolleranti. Ho trovato molte differenze.
Toglimi una curiosità, ma gli olandesi sono simpatici? E la cucina olandese è buona?
Gli olandesi sono abbastanza simpatici ma non hanno molto senso dell’umorismo. La cucina olandese non è molto varia, hanno pochi piatti tipici e molto semplici. Non è paragonabile alla cucina Italiana.
Cosa consiglieresti ad un tuo coetaneo in partenza per un’esperienza simile?
Consiglierei di partire senza aspettative e godersi a pieno l’esperienza. Credo sia impossibile non divertirsi.
Ultima domanda, hai imparato qualche parola in olandese? Se si ti va di scrivercene un paio?
Links sinistra, lekker buono, duoi ciao, later a dopo
Margherita Florian, 4b Liceo Scientifico
Sei ritornata da poco in Italia dopo l’esperienza all’estero di tre mesi a Katwijk aan Zee in Olanda, è stato difficile tornare oppure ti mancava casa tua?
Non è stato difficile tornare e mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po’. Quando sei partita cosa ti aspettavi da questa esperienza? E se avevi delle aspettative sono state soddisfatte?
Quando sono partita non sapevo bene cosa aspettarmi e non avevo idea di come mi sarei trovata, ero un po’ preoccupata. Ma poi questa esperienza ha superato le mie aspettative e sono molto soddisfatta di come è andata.
Qual è stato il momento più bello? E quello più brutto invece?
Ci sono stati molto momenti belli, soprattutto il primo sabato sono andata con Alice e altre ragazze a mangiare la pizza in un posto vicino a un laghetto e abbiamo chiacchierato, mi sono sentita bene e ho capito che stare in Olanda mi sarebbe piaciuto molto. Il più brutto è stato quando ho preso moltissima pioggia in bici una sera tornando da una festa, non avevo mai preso così tanta pioggia.
Come si svolgeva una tua giornata tipo?
Mi svegliavo alle 7.30, facevo colazione, andavo a scuola in bici, c’erano delle ore libere e restavo a chiacchierare o andavamo al supermercato. Dopo scuola restavo con gli amici, poi tornavo a casa, mangiavo verso le 18.30. Il pomeriggio o guardavo un film o leggevo, due giorni a settimana andavo a allenarmi con una squadra di pallavolo.
Hai riscontrato delle similitudini con il nostro modo di vivere la quotidianità? oppure è totalmente diverso?
La vita li è abbastanza diversa, ad esempio non hanno l’idea del pranzo, si mangiano panini o la domenica si fa il brunch. Penso che siano molto più liberi nel vivere la vita e sono meno giudicanti nei confronti degli altri. Le case hanno finestre enormi nelle case, ma nessuno guarda nelle case degli altri . È stato difficile cenare alle 18.00 e abituarsi ai ritmi, ma la scuola era molto più rilassata
Toglimi una curiosità, ma gli olandesi sono simpatici? E la cucina olandese è buona?
Gli olandesi che ho conosciuto li ho trovati molto simpatici, la cucina olandese non è buona e da italiana non l’ho apprezzata molto. Però sono stata fortunata perché in famiglia cucinavano un po’ di tutto.
Cosa consiglieresti ad un tuo coetaneo in partenza per un’esperienza simile? Consiglierei di vivere a pieno tutti i momenti, anche quelli che sembrano più noiosi, alla fine tutto serve a creare un’esperienza unica. Di buttarsi anche quando si ha paura e fare questo salto fuori dalla propria comfort zone, fare questo salto sarà un’esperienza di vita bellissima e arricchente.
Ultima domanda, hai imparato qualche parola in olandese? Se si ti va di scrivercene un paio? Mooi bello, recht destra
Alice Giuliato, 4c Liceo delle Scienze Umane
Sei ritornata da poco in Italia dopo l’esperienza all’estero di tre mesi a Katwijk aan Zee in Olanda, è stato difficile tornare oppure ti mancava casa tua?
Sentivo la mancanza dei miei genitori e degli amici, ma mi sono trovata molto bene li e ci sarei rimasta di più.
Quando sei partita cosa ti aspettavi da questa esperienza? E se avevi delle aspettative sono state soddisfatte?
Non avevo delle grandi aspettative, ma avevo molte insicurezze legate alla lingua e alla paura di non trovarmi bene però poi li sono stata benissimo, ogni piccola esperienza fatta in un posto diverso mi è sembrata fantastica.
Qual è stato il momento più bello? E quello più brutto invece? Il momento più brutto è stato mangiare la pasta li, era cattivissima. Il momento più bello è stato quando c’è stata la fiera di paese vicino a casa siamo andati a un concerto con tutti gli amici e abbiamo ballato sotto la pioggia.
Come si svolgeva una tua giornata tipo?
Mi alzavo verso le 9.00, avevo 20 minuti di bici per andare a scuola, dopo le lezioni rimanevo fuori con gli amici o tornavo a casa. Ho fatto molte attività in famiglia, poi alle 18.00 mangiavamo. Dopo cena stavo in camera e alla domenica stavo con la mia famiglia.
Hai riscontrato delle similitudini con il nostro modo di vivere la quotidianità? oppure è totalmente diverso?
La domenica si sta in famiglia come anche in Italia e il sabato si esce con gli amici. Il sistema scolastico è molto diverso, c’è molta natura ed è facile stare all’aria aperta con gli amici, la vita è molto tranquilla e anche semplici attività diventano divertenti.
Toglimi una curiosità, ma gli olandesi sono simpatici? E la cucina olandese è buona?
Non ho mangiato male in olanda, ma hanno pochissimi piatti tipici. Ho mangiato molta cucina etnica e internazionale. La mia famiglia è stata molto calorosa con me e ho trovato delle persone molto aperte e curiose di imparare dagli altri. Credo che vivano la vita in modo più rilassato.
Cosa consiglieresti ad un tuo coetaneo in partenza per un’esperienza simile?
Di portare poche cose nella valigia e di non preoccuparsi del ritorno in Italia e del tornare alla propria vita. Di vivere a pieno il momento e di concentrarsi sulle esperienze che si sta facendo li.
Ultima domanda, hai imparato qualche parola in olandese? Se si ti va di scrivercene un paio?
13-14-15 ottobre 2022: tre giorni per celebrare il Programma Erasmus+ in tutta Europa. Si tratta di un’occasione unica per raccontare e promuovere, tramite eventi online o in presenza, il programma Erasmus+, i valori europei, i vantaggi per la mobilità e i risultati del Programma Erasmus+. Inoltre, è un’occasione preziosa per mostrare e dare rilievo al lavoro che numerosi enti, tra cui ENAC, realizzano quotidianamente e da anni nei propri territori anche attraverso il Programma Erasmus+.
Per quanto riguarda la rete canossiana, le sedi di Fidenza, Verona e Treviso hanno organizzato dei momenti di condivisione delle esperienze vissute in mobilità all’estero con testimonianze dirette e video e presentazione delle nuove proposte.
L’iniziativa degli ErasmusDays ha preso vita nel 2017 in occasione dei 30 anni del Programma Erasmus dall’Agenzia nazionale francese insieme a un piccolo gruppo di Agenzie nazionali partner, tra cui l’Agenzia Indire, e ha riunito tutti i gruppi di stakeholder – studenti, insegnanti, genitori, associazioni, rappresentanti locali, giornalisti, ecc. – con un successo crescente nel corso degli anni: nel 2020 sono stati oltre 5.000 gli eventi in 82 diversi Paesi; nel 2021, 5.670 eventi in 67 Paesi. L’Italia è da sempre fra i primi cinque Paesi per partecipazione! Inoltre, quest’anno gli #ErasmusDays 2022 vengono organizzati nel quadro del 35° anniversario e l’Anno Europeo della Gioventù, con lo slogan “Condividere i nostri valori europei con i giovani di oggi e di domani: tra 35 anni e molti altri a venire”.
Esplora la mappa europea e lasciati ispirare! https://www.erasmusdays.eu/
Mobilità Erasmus+: il punto di vista della tutor Antonella
Abbiamo avuto il piacere di parlare con Antonella Battaglia, ex docente presso il CentroModa Canossa, che quest’estate ha accompagnato alcuni studenti durante la loro mobilità Erasmusplus di tre settimane a Valladolid; ecco una sua breve intervista riguardo l’esperienza.
Da quanti anni accompagni i ragazzi in mobilità? Ci racconti un aneddoto o qualcosa che ti ha stupito durante il tuo soggiorno in Spagna?
Questa per me è stata la prima volta in veste di tutor, ed è stata un’esperienza del tutto positiva che mi ha arricchito tanto. La cosa che ho trovato più bizzarra della Spagna sono gli orari lavorativi: la giornata non inizia prima delle 10 e nel pomeriggio si fa la famosa “siesta”, quindi la vita scorre molto lentamente rispetto ai ritmi a cui siamo abituati in Italia. Un altro aspetto che mi ha stupito molto è il fatto che in pochi parlassero fluentemente l’inglese: spesso e volentieri mi sono ritrovata ad abbozzare frasi in spagnolo o a gesticolare per farmi capire.
I momenti che mi porterò sempre nel cuore sono stati quelli passati nel Parque Campo Grande, un enorme parco che si trovava nel centro della città e in cui vivono in libertà animali come pavoni, anatre e scoiattoli; sia io che i ragazzi abbiamo apprezzato moltissimo questo polmone verde all’interno della città.
Credi sia importante proporre questi progetti nei nostri centri? perché?
Personalmente, essendo stata io stessa una studentessa che ha avuto la possibilità di fare un periodo di stage all’estero, trovo che sia un’esperienza preziosa da non lasciarsi sfuggire e che permetta di crescere molto dal punto di vista personale e professionale. Ci si ritrova a dover farsi capire in una lingua che non è la propria, in un paese diverso con usi e costumi differenti, lontano da casa e dalla propria zona di comfort. Inoltre, lavorare all’estero, anche per un breve periodo, offre la possibilità di avere un piccolo scorcio su come funzioni il mondo del lavoro al di fuori del proprio paese, dando la possibilità ai ragazzi di scegliere, un domani, anche altri scenari; quindi sì, è un’esperienza che raccomando caldamente di fare almeno una volta nella vita!
CentroModa Canossa: in Togo per mettersi alla prova
Questa avventura inizia ad agosto 2021 con una lettera arrivata dall’Africa presso il CentroModa Canossa di Trento: il mittente è la Direttrice del Centro Cattolico di Formazione Tecnica e Professionale “Madre Agata Carelli” delle madri canossiane di Lomé, in Togo. Nella lettera si legge: “In questi ultimi anni, abbiamo registrato una continua crescita delle iscrizioni ai percorsi formativi nel campo del taglio e cucito (…) Potremmo insieme pensare e realizzare attività di formazione e aggiornamento degli insegnanti e dei nostri studenti attraverso brevi corsi formativi e/o scambi di studenti e insegnanti”; e così il team composto da ENAC e Fondazione Canossiana Voica si mette in moto. Infatti, sempre in Togo, la Fondazione Canossiana VOICA è a sua volta impegnata nella realizzazione del progetto “Formazione, Fashion, Futuro” con il quale saranno realizzate e attrezzate 4 nuove aule che completeranno gli spazi formativi del Centro “Madre Agata Carelli”.
La procedura non è delle più semplici: viaggiare in Africa significa munirsi di passaporto, compilare moduli per l’immigrazione, ottenere un visto turistico e vaccinarsi per malattie che non ci suonano così familiari, come la febbre gialla o la malaria.
Il meccanismo si ingrana e solamente un anno dopo, grazie al Progetto europeo “Enacplus: Moving to Learn 3”, Maria, Rossella e Sofia – 3 neo-diplomate al CentroModa Canossa – e la docente Antonella partono alla volta di Lomé per svolgere un programma didattico-laboratoriale di due settimane. L’obiettivo dell’esperienza? Contribuire a potenziare la formazione professionale nell’ambito della sartoria e della modellistica di moda in Togo e, allo stesso tempo apprendere tecniche di cucito e caratteristiche dei tessuti africani.
Le ragazze vedono in questo viaggio un modo per concludere al meglio il loro percorso scolastico e partono con le migliori delle aspettative, tant’è che nella sua lettera di candidatura Maria scrive: “Mi candido per questo bando perché fin da piccola ho sempre sognato di visitare l’Africa. L’idea mi entusiasma sia perché avrei la possibilità di vedere tutte le risorse naturali delle quali è ricca, sia perché la mia curiosità mi spinge a partire per scoprire un paese completamente diverso, nelle usanze e nei costumi, da quello in cui sono nata e cresciuta”. Rossella scrive: “Dopo anni di restrizioni legate alla pandemia, l’esperienza che mi è stata presentata è importante e veramente apprezzata, porterà nella mia vita un arricchimento personale, culturale e linguistico”; e per Sofia: “l’Africa è un continente che mi ha sempre suscitato molta curiosità, soprattutto perché è completamente diverso dagli altri. Sono entusiasta alla sola idea della partenza”.
Il 22 Luglio, dopo un lungo viaggio, le ragazze arrivano a Lomé: lo shock culturale è forte, non parlano francese e inizialmente faticano a farsi comprendere dalle 20 studentesse togolesi con cui dovranno lavorare per la produzione di capi di abbigliamento. Le ragazze non demordono e danno prova di grande maturità e spirito di adattamento al cambiamento. Riescono a realizzare nei tempi previsti una collezione di moda con tutti i passaggi richiesti: lettura del figurino, compilazione schede tecniche e confezione dei capi. Lo scambio è arricchente e reciproco e le nostre studentesse imparano alcune cuciture africane e concludono l’esperienza in Africa con una mini-sfilata.
Mobilità Erasmus+: finalmente si torna a viaggiare a pieno ritmo
Spagna, Malta, Germania, Francia, Olanda, Danimarca, Finlandia e addirittura Togo…è ufficiale: dopo due anni di incertezze e restrizioni, le mobilità Erasmus+ hanno ripreso i ritmi pre-covid! Infatti, nell’ultimo anno sono state realizzate ben 102 mobilità: 79 per gli studenti dei CFP Canossiani di tutta Italia e 23 per lo staff. Non solo Europa, ma anche Africa: la grande novità di quest’estate è stata la mobilità extra-UE di due settimane in Togo per alcune studentesse del CentroModa Canossa di Trento. Dai questionari di gradimento che abbiamo somministrato a chi è partito, ad oggi risulta che l’83% degli intervistati si dichiara veramente soddisfatto dell’esperienza e il 94% ripartirebbe senza pensarci; non possiamo che essere felici dei grandi risultati ottenuti!
Inoltre, alcuni studenti del Cfp Canossa di Magenta e della SFP Canossiana di Verona hanno preso parte alle learning week in Svizzera, Finlandia e prossimamente in Portogallo, partecipando al progetto CS21: gli studenti hanno infatti lavorato in team internazionali composti da partecipanti provenienti da 7 paesi diversi, sviluppando dei progetti creativi legati agli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
Oltre alle mobilità all’estero, abbiamo anche realizzato delle settimane formative per lo staff nelle sedi di Fidenza, Verona e Treviso, ospitando degli esperti provenienti dall’Olanda e dalla Germania. In particolare, due docenti olandesi del Friesland College, hanno svolto una tre giorni di formazione per lo staff dell’area IeFP di ENAC ER, insegnando nuove metodologie per essere più flessibili nel comunicare con gli altri, analizzare al meglio la realtà che ci circonda e diminuire i conflitti interpersonali. Oltre alle competenze trasversali, c’è stato modo di lavorare anche sulle competenze tecniche: infatti le SFP Canossiana di Verona e Treviso hanno ospitato un docente di design e comunicazione del Mediencollege di Berlino per aggiornare le proprie competenze digitali.
Concludiamo con un grande cambiamento: dal 2021 ENAC supporta nell’organizzazione delle mobilità il Canossa Campus, capofila del consorzio, e tutta la rete delle scuole canossiane in Italia; ciò significa che ora, oltre ai Centri di Formazione Professionale, anche le Scuole Canossiane iniziano a prendere parte alle iniziative Erasmus+. Continuate a seguirci su Instagram e Facebook per rimanere aggiornati su tutte le nostre iniziative.
Incontro Online Progetto 3-H | 30th Pan-EU Conference on Digital Education
Come già molti voi sapranno, ENAC sta implementando un progetto KA2 dal titolo 3-H project (Head, Heart, Hand) con lo scopo di prevenire l’abbandono scolastico nella IeFP, usando metodologie che facilitino l’acquisizione di competenze socio-emotive.
Giovedì 29 settembre si terrà un evento online dalle 15 alle 16.30, che verterà sulla presentazione di buone pratiche messe in campo da docenti e formatori nelle loro realtà formative. L’evento si inserisce all’interno della trentesima edizione della Conferenza Europea sull’Educazione Digitale e gli interventi saranno tenuti in lingua inglese da formatori provenienti da Inghilterra, Italia, Spagna e Romania.
Clicca qui per vedere la locandina dell’evento
I temi affrontati nella presentazione delle buone pratiche saranno i seguenti:
Attività di accoglienza e orientamento: pratiche di accoglienza per gli studenti in entrata con precedenti esperienze scolastiche negative, al fine di facilitare la loro integrazione nel nuovo percorso IeFP Registrati all’evento
Self-directed learning: inteso come un processo di apprendimento in cui lo studente prende l’iniziativa e diventa sempre più autonomo nel definire cosa imparare, come, quando e con chi.
PBL (project based-learning) per sviluppare competenze socio emotive: buone pratiche per sostenere i formatori nell’implementazione di attività PBL significative che consentano agli studenti di sviluppare competenze socio-emotive.
Benessere e motivazione a scuola: pratiche per creare un ambiente scolastico accogliente, coinvolgente e inclusivo.