Formare alla vita per generare futuro
Il triennio 2022-2024 ha avuto come tema Formare alla vita per Generare il futuro, dopo la pausa rappresentata da Venezia 2021 in cui ci siamo ritrovati per raccontarci ciò che era cambiato dopo il biennio del COVID. Il titolo scelto per il triennio si caratterizza per la presenza di due frasi di senso compiuto e con la stessa struttura invitandoci a considerare le due affermazioni come sinonime: formare alla vita è generare il futuro, o è la condizione per generare il futuro. Dietro questo titolo complesso c’era la constatazione che il futuro non è al momento descrivibile come meta o progetto, ma certamente formare alla vita è una condizione per l’emergere dello stesso.
Nella convinzione che formare alla vita – così com’è – è la nostra chance più realistica per contribuire ad attrezzare le nuove generazioni per gestire (governare, interpretare) il cambiamento, per essere nel cambiamento persone capaci di dare un contributo positivo, senza smarrirsi nella complessità e senza farsi semplicemente trascinare dai trend culturali prevalenti, senza saperli valutare.
Potrebbe sembrare che formare alla vita sia troppo poco rispetto alle competenze richieste dal mercato, ma siamo sicuri che le competenze richieste bastino per costruire futuro? Certo “formare alla vita” potrebbe sembrare troppo generico: visto che tutto sta cambiando non è forse meglio ricorrere ad altre formule più concrete (tipo inglese, impresa, informatica)? Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto?
Basta, per vivere, essere alfabetizzati sulle tecniche.
Come gli altri quaderni pubblicati da ENAC – L’educatore, i destinatari, i pilastri Soprattutto fate conoscere Gesù – anche questo è uno strumento di lavoro e richiede di essere aperto ed utilizzato all’interno di processi formativi che ne consentano un’appropriazione attiva e critica.

