Carisma e stem: la visita al CERN di Ginevra
La visita al CERN (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra si inserisce nel viaggio di istruzione organizzato per gli studenti delle classi Quinte A e B del Liceo Scientifico Bilingue del Canossa Campus dopo il soggiorno nella capitale francese, l’esperienza al CERN ha rappresentato per gli studenti di quinta liceo scientifico un’esperienza unica, per favorire stupore, curiosità e consapevolezza del ruolo che la ricerca scientifica ricopre nello sviluppo della società contemporanea. Il CERN, infatti, non è solo un luogo simbolo della fisica moderna, ma anche un laboratorio internazionale dove collaborano migliaia di ricercatori provenienti da ogni parte del mondo.
La storia dell’istituto e la missione fondamentale della sua ricerca risalgono alla fine della seconda guerra mondiale: in quell’epoca si ritenne necessario fondare un centro europeo all’avanguardia per la ricerca, al fine di ridare all’Europa il primato nella fisica, strappato dagli Stati Uniti. A tale scopo nel 1952 dodici Paesi europei riunirono un consiglio di scienziati, oggi il CERN ne conta 23, anche extraeuropei, ma l’obiettivo è lo stesso: comprendere la struttura più profonda della materia e dell’universo.
Attraverso l’interazione con i materiali didattici proposti, i ragazzi hanno potuto scoprire e approfondire i concetti studiati in classe – dalle particelle subatomiche ai modelli cosmologici – osservandoli da una prospettiva reale e applicata. Particolarmente suggestiva è stata la sezione dedicata al Large Hadron Collider (LHC), l’acceleratore di particelle più grande e potente mai costruito. Sebbene non sia possibile accedere fisicamente al tunnel, grazie alle installazioni multimediali e ai modelli in scala i ragazzi hanno compreso il funzionamento dei magneti superconduttori, l’importanza del vuoto spinto e la complessità tecnica necessaria per far scontrare particelle a velocità prossime a quella della luce.
Inoltre gli studenti hanno scoperto come, nel 2012, proprio al CERN, sia stata confermata l’esistenza del Bosone di Higgs, particella chiave per la comprensione dell’origine della massa; per questa scoperta è stato conferito il Premio Nobel per la fisica a Peter Higgs e François Englert.
Interessante e affascinante è stata la visita guidata presso l’Antimatter Factory e il Data Center. Nella prima struttura viene prodotta antimateria e ne vengono analizzate le proprietà attraverso diversi esperimenti, mentre la seconda contiene migliaia di server utilizzati per salvare ed elaborare i 10 GB di dati che ogni secondo vengono raccolti dai principali quattro esperimenti condotti nel tunnel sotterraneo.
Molto apprezzato e utile è stato il racconto della vita quotidiana dei ricercatori: un lavoro collaborativo, internazionale, multidisciplinare, fatto di momenti di vita quotidiana: un esempio concreto di come la scienza contemporanea sia frutto di cooperazione, scambio e perseveranza.
La visita non è stata dunque solo un’occasione di apprendimento scientifico, ma anche un momento formativo più ampio che consente di aprire i grandi interrogativi che animano gli uomini: da dove veniamo? Come funziona l’universo? Quali tecnologie possiamo sviluppare per osservarlo?
La giornata al CERN si è dunque rivelata un’occasione preziosa per avvicinare i ragazzi alla scienza viva che prende forma nei laboratori, che conta sulle collaborazioni internazionali e sull’impegno quotidiano dei ricercatori; auspichiamo che l’esperienza abbia lasciato un segno anche in ottica orientativa verso le materie STEM, ma soprattutto per alimentare il desiderio per la scoperta di quanto ancora non conosciamo.
Prof. Alessandro Raffelli







