Il progetto è realizzato grazie ai fondi europei della Regione del Veneto
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del PROGRAMMA REGIONALE FSE+ 2021-2027 – PRIORITA’ 1.
“OCCUPAZIONE” Giovani Energie – azioni sperimentali per l’attivazione dei giovani nella definizione del proprio percorso formativo e professionale – DGR 729 DEL 22/06/2023.
Il progetto è realizzato grazie ai fondi europei della Regione del Veneto
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del PROGRAMMA REGIONALE FSE+ 2021-2027 – PRIORITA’ 1.
“OCCUPAZIONE” Giovani Energie – azioni sperimentali per l’attivazione dei giovani nella definizione del proprio percorso formativo e professionale – DGR 729 DEL 22/06/2023.
Il progetto è realizzato grazie ai fondi europei della Regione del Veneto
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del PROGRAMMA REGIONALE FSE+ 2021-2027 – PRIORITA’ 1.
“OCCUPAZIONE” Giovani Energie – azioni sperimentali per l’attivazione dei giovani nella definizione del proprio percorso formativo e professionale – DGR 729 DEL 22/06/2023.
Il progetto è realizzato grazie ai fondi europei della Regione del Veneto
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del PROGRAMMA REGIONALE FSE+ 2021-2027 – PRIORITA’ 1.
“OCCUPAZIONE” Giovani Energie – azioni sperimentali per l’attivazione dei giovani nella definizione del proprio percorso formativo e professionale – DGR 729 DEL 22/06/2023.
T4L (Teen for Lourdes) è il progetto che ha visto diciassette ragazzi di terza superiore partecipare ad un pellegrinaggio a Lourdes dal 6 al 10 ottobre organizzato da Unitalsi accompagnando gli anziani ospiti dell’Istituto “a Provvidenza ONLUS” di Busto Arsizio.
Fin qui si stratta di un evento che non ha nulla di nuovo; tanti ragazzi fanno esperienze di volontariato accompagnando persone fragili là dove Maria parlò a Bernardette. La novità è nell’origine del progetto e del metodo relazionale con cui + stato condotto.
La partnership del nostro Istituto con “La Provvidenza OINLUS”, una delle RSA storiche del territorio, è nata qualche anno fa per attivare progetti di Alternanza scuola lavoro (PCTO). Dalla stima e dalla reciproca fiducia è gemmata l’idea del pellegrinaggio. I ragazzi hanno conosciuto gli ospiti della RSA già nel mese di maggio e, nel corso dei mesi, hanno coltivato questa relazione in alcuni momenti di convivenza attivati sia a scuola che a Busto Arsizio. Questo ha permesso di arrivare al giorno della partenza per Lourdes avendo maturato un rapporto di collaborazione e di empatia tra ospite e studente.
Così, nel corso del pellegrinaggio, i ragazzi non sono stati generici volontari, ma si sono affiancati in modo puntuale ai loro “nonni” accompagnandoli nei momenti liturgici, pranzando con loro e riempendo di sorrisi e attenzioni i momenti non strutturati del soggiorno.
Sono stati giorni stupendi, durante i quali i ragazzi, accompagnati da due docenti e da una madre canossiana, hanno vissuto un’esperienza di gratuità e di fede che rimarrà scolpita nei loro cuori così come la sorpresa di poter incontrare personalmente l’Arcivescovo di Milano al ritorno dal pellegrinaggio.
Il viaggio è finito; ora è il tempo della testimonianza che segnerà l’inizio del periodo di Avvento alla “Barbara Melzi”. Nel mentre, il dialogo intergenerazionale prosegue; silenziosamente, gratuitamente.
Abbiamo chiesto ad alcuni formatori che lo scorso anno avevano partecipato a progetti di mobilità Erasmus+ di valutare la ricaduta che questa esperienza ha avuto a distanza di tempo sulla loro attività formativa. Di seguito la testimonianza di Vera Bottazzi, formatrice area linguaggi dell’ENAC Lombardia – C.F.P. Canossa di Bagnolo Mella che lo scorso ha visitato il Friesland College nei Paesi Bassi
“Durante le 3 giornate di visita all’interno del progetto J2E promosso da ENAC ho potuto notare che la struttura formativa in Olanda è veramente diversa dalla nostra. Vi sono più attività destrutturate, che mi auguro arrivino anche in Italia, poiché ritengo facciano bene sia alle competenze professionali sia alle soft skills. Infatti, è proprio l’attenzione a queste ultime che mi ha colpito maggiormente durante la study visit.
Cosa ho imparato e cosa utilizzo? Sicuramente l’esplicitazione dell’obiettivo!
Ogni lezione, ogni periodo è dedicato ad un concetto, ad un’attività che è sempre visibile (alla lavagna, sulla lim), ciò aiuta gli allievi a capire il perché degli esercizi proposti. Inoltre, l’esperienza mi ha aiutato a ripensare gli spazi della didattica. In una classe a Bagnolo (prima pasticceria) abbiamo creato un setting d’aula diverso:
i banchi sono a gruppi di quattro, ciò aiuta moltissimo sia i ragazzi in difficoltà sia chi può esprimere maggiori abilità aiutando gli altri;
la cattedra non è vicino alla lavagna, ma dall’altra parte della stanza, ciò aiuta il formatore a non “stare seduto”, si deve alzare per stare in mezzo alla stanza (attira maggiormente l’attenzione) e per scrivere alla lavagna. Questa situazione ha incontrato molte resistenze, ma gradualmente sembra essere stata accettata;
la presentazione del lavoro di gruppo o di diversi compiti individuali avviene al centro dell’aula, ho predisposto un leggio, in modo da abituare gli allievi a superare timidezze e a condividere in modo chiaro agli altri ciò che si sta facendo. Non è stato facile, ma ora i ragazzi non hanno alcun problema.
Superare la semplice lezione frontale…
Nelle classi quarte ho dato loro dei lavori in autonomia a distanza di tempo, che poi potessero dibattere in classe (come avevo visto durante le ore di lezione nella struttura olandese), questo ha dato maggiore autonomia e carico di responsabilità a ciascun allievo, naturalmente qualcuno ne ha approfittato per fare meno di ciò che veniva chiesto, ma questo credo sia normale, l’abitudine alla lezione frontale non aiuta i ragazzi a lavorare per risultati.
La fiducia verso le soft skills degli allievi è aumentata da parte mia, credo che a volte, nel passato io mi sia sostituita a loro, l’esperienza olandese, mi ha fatto comprendere che dare maggiore autonomia, ascoltare le loro opinioni sull’andamento del percorso e fare il “punto della situazione” in gruppo ogni mese, li aiuta ad essere più responsabili verso l’attività didattica.
Auspico che soft skills e competenze professionali saranno considerate complementari, nel futuro mondo del lavoro non si dovrebbe dividere ciò che si fa da come lo si fa, credo sarà la regola del successo, lo stesso dovrebbe valere per i centri di formazione professionale.”
Canossa: tanti genitori all’incontro con le esperte
Si è tenuto alla scuola paritaria Maddalena di Canossa il primo dei tre incontri sulla “genitorialità consapevole”, progetto voluto dalla coordinatrice Maura Fava col desiderio di accrescere e approfondire tematiche emergenti dal bisogno di genitori e docenti.
L’incontro si è tenuto nella sala conferenze della scuola a cura di Manila Massari (pedagogista e counselor) e Silvia Ferrari (psicologa e psicoterapeuta) esperte formatrici che si occupano di sostegno alla genitorialità e che insieme formano un connubio completo in cui genitori, docenti, educatori trovano risposte ai comportamenti dei ragazzi sempre più sfidanti e ribelli alle regole. Le esperte hanno spiegato come la famiglia sia il primo vero educatore, luogo di esempio, di ascolto, di confronto e di scontro in cui ci si allena a tollerare le giuste dosi di frustrazioni verso quei bisogni che non possono essere soddisfatti immediatamente.
“Troppe regole inibiscono il loro sperimentare, la loro assenza origina anarchia e perdita del desiderio, contribuendo ad essere la causa di comportamenti anti-sociali e con conseguente diagnosi di relazioni oppositive compulsive. I “no” che vengono detti ora – hanno spiegato le esperte- li ritroveremo poi verso l’adolescenza. Occorre coraggio davanti a quel “no”, spesso non detto perché prima di essere genitori siamo stati figli e ancora oggi tanti ricordi affiorano alla nostra memoria, nell’educazione a nostra volta ricevuta, ci feriscono e impediscono di contenere questi atteggiamenti che esplodono in casa, al supermercato, dove il giudizio degli altri fa da padrone e blocca il nostro intervento educativo”.
Un incontro concluso con le riflessioni dei genitori presenti che sono state di grande aiuto per tutti, perché davanti a questa situazione non dobbiamo sentirci come se fossimo gli unici a viverle.
L’invito per il prossimo incontro che si terrà sempre all’Istituto Canossiano il 26 novembre sarà, come da volere della preside, aperto a tutto il territorio, affinché questi strumenti educativi possano essere condivisi da tutti, utili e fruibili nella quotidianità dei genitori.
ENAC+ “PRO”. Il rientro d’emergenza di Melissa e Justine
Melissa e Justine, due ragazze di ENAC – Emilia Romagna partite a Febbraio con la mobilità ENAC+ “PRO”per 110 giorni di formazione a Valencia e ospitate dal centro Esmovia, hanno vissuto l’esperienza di un rientro d’emergenza dalla Spagna per riuscire a prendere uno degli ultimi voli rimasti per l’Italia, prima che scoppiasse la vera bomba CoVid-19.
In sole sei ore con alle spalle la sicurezza dell’efficientissima organizzazione di ENAC, le due ragazze sono rientrate sane e salve nelle loro case! Qui una breve intervista sull’esperienza del loro Erasmus+.
La delegazione di Singapore in visita all’Istituto Canossiano di Como
Il 25 novembre l’Istituto Canossiano di Como ha accolto la delegazione di Singapore in visita in Italia. La delegazione è stata accolta con l’intervento di saluto di Madre Adriana Sicilia, Superiora e Gestore della Casa di Como, alla presenza Istituzionale del Vice presidente della Provincia di Como Federico Bassani e dell’Assessore alle politiche educative giovanili Alessandra Bonduri. Nel loro saluto ricordando la vocazione all’accoglienza propria di tutti i Comaschi hanno consegnato in dono la riproduzione della “Lucia” (la tipica barca che si vede spesso nelle acque del lago di Como) e una raccolta di stampe delle Ville Storiche del Lago di Como.
“Carissima sr. Teresa, gentili docenti, egregio Sig. Presidente della Provincia di Como, benvenuti in questo nostro Istituto Matilde di Canossa, presente sul territorio, per l’educazione delle giovani generazioni , sin dal 1871. La presenza canossiana di tanti anni, che continua nell’oggi, è una chiara conferma di quanto le nostre Madri, con la preziosa collaborazione di docenti laici, abbiano operato per la formazione e la crescita dei piccoli e dei grandi.
A voi, che state celebrando solennemente i 125 anni di fondazione della Provincia singaporese con un viaggio in Italia sui passi di S. Maddalena e di S.Bakhita, e con l’incontro di alcune comunità educative canossiane, dico a nome della comunità delle Madri e dei numerosi docenti che operano, in questo Istituto: “Benvenuti a Como, città di arte e di storia , con il suo lago omonimo, luogo di grande fascino in cui natura, arte e paesaggi si incontrano dando vita ad un quadro degno dei migliori pittori.
Giungendo a Como, tre mesi or sono, (sono nuova anch’io della zona) sono rimasta colpita da un monumento posizionato in una piazza della città, di fronte alla stazione ferroviaria. E’ un momumento dal titolo: “Le Mani”. Sono mani aperte che parlano, parlano della città, della sua gente che lavora, che accoglie ed abbraccia i suoi visitatori. Sono mani aperte che non trattengono ma liberano, mani che non chiedono, ma donano, che vi danno un sincero benvenuto. Sono anche le nostre mani aperte che vi accolgono in questa giornata che vorremmo godeste in pienezza e il cui ricordo portaste con voi nella vostra città.Grazie per aver scelto di visitarci, grazie per quanto anche voi ci comunicherete in quest’occasione di scambio, grazie per quanto porterete di Como nella vostra terra. La nostra Fondatrice, S. Maddalena di Canossa, educatrice numero uno, risvegli nel cuore di noi tutti la passione educativa, ci aiuti ad assumere in maniera creativa il nostro tempo per fare dell’educazione una possibilità piena di speranza per quanti ci sono affidati.“
Madre Teresa Seow, nel suo intervento iniziale, ha spiegato la volontà di condividere con le laiche, che partecipano nei loro misteri di carità, l’ispirazione e lo spirito della nostra Madre Fondatrice con un pellegrinaggio in Italia sui Passi di S. Maddalena e S. Bakhita in quest’anno in cui celebrano il 125° anniversario di fondazione della Provincia di Singapore incontrando le nostre realtà educative quale momento di confronto e di arricchimento come buone prassi da riportare nelle loro scuole.
Venerdì 17 luglio è stato approvato il secondo progetto di mobilità presentato da ENAC con la carta VET!
Il progetto che prende il nome di Enac+ 2 (leggi qui per saperne di più su Enac+) permetterà a 90 allievi e 22 membri dello staff canossiano di fare un’esperienza di tirocinio o formazione presso una delle 16 organizzazioni ospitanti di diversi paesi europei (Finlandia, Francia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna).
Quali sono le attività previste per gli allievi e per lo staff? Studenti:
Tirocinio all’estero per studenti in formazione professionale iniziale/in alternanza scuola-lavoro presso un’azienda per un periodo di 3/4 settimane (studenti più maturi e preparati);
Tirocinio all’estero per studenti in formazione professionale iniziale presso un CFP con periodi di apprendimento in azienda o in un altro contesto pertinente per un periodo di 3/4 settimane (studenti più fragili);
Tirocini all’estero per neoqualificati e/o neodiplomati presso un’azienda per un periodo di 3/4 mesi (studenti appena usciti dal percorso formativo più motivati e non ancora inseriti nel mondo del lavoro);
Staff:
Attività di Job shadowing presso aziende e/o VET centre all’estero di 4/5 giorni;
Visite di pianificazione per un’ottimale organizzazione delle mobilità studenti più lunghe, c.d. ErasmusPro.
ENAC+ 2 parte in autunno e sarà l’ultimo progetto di questa programmazione. Dal 2021, infatti, partirà il nuovo settennato e, con esso, il nuovo programma Erasmus+ a cui ci stiamo già preparando: si è svolto, infatti, pochi giorni fa il primo incontro online con le sedi canossiane per preparare il nuovo Accreditamento Erasmus che, di fatto, andrà a sostituire la Carta VET.