Formazione, Occupabilità, Inserimento lavorativo: QUALI SERVIZI PER IL LAVORO?
In uno scenario scandito da continui mutamenti (quarta rivoluzione industriale, cambiamento demografico, mutevoli esigenze dei consumatori) la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato può migliorare il futuro delle persone e le prospettive economiche. Come? Migliorando l’istruzione, aumentando i posti di lavoro e potenziando le competenze.
Il seminario, che si terrà giovedì 22 ottobre 2020 dalle ore 10.00 alle ore 13.00, vuole aiutarci a contestualizzare questi mutamenti globali calandoli nella realtà del Veneto, una delle regioni più dinamiche del nostro Paese. In particolare, cercheremo di rispondere ad alcuni interrogativi: in questo ambito, in quali tipologie di attività devono essere concentrate le risorse pubbliche? Il Next Generation EU può dare un contributo importante? Quali priorità devono avere i servizi per il lavoro e, in essi, la formazione?
T4L (Teen for Lourdes) è il progetto che ha visto diciassette ragazzi di terza superiore partecipare ad un pellegrinaggio a Lourdes dal 6 al 10 ottobre organizzato da Unitalsi accompagnando gli anziani ospiti dell’Istituto “a Provvidenza ONLUS” di Busto Arsizio.
Fin qui si stratta di un evento che non ha nulla di nuovo; tanti ragazzi fanno esperienze di volontariato accompagnando persone fragili là dove Maria parlò a Bernardette. La novità è nell’origine del progetto e del metodo relazionale con cui + stato condotto.
La partnership del nostro Istituto con “La Provvidenza OINLUS”, una delle RSA storiche del territorio, è nata qualche anno fa per attivare progetti di Alternanza scuola lavoro (PCTO). Dalla stima e dalla reciproca fiducia è gemmata l’idea del pellegrinaggio. I ragazzi hanno conosciuto gli ospiti della RSA già nel mese di maggio e, nel corso dei mesi, hanno coltivato questa relazione in alcuni momenti di convivenza attivati sia a scuola che a Busto Arsizio. Questo ha permesso di arrivare al giorno della partenza per Lourdes avendo maturato un rapporto di collaborazione e di empatia tra ospite e studente.
Così, nel corso del pellegrinaggio, i ragazzi non sono stati generici volontari, ma si sono affiancati in modo puntuale ai loro “nonni” accompagnandoli nei momenti liturgici, pranzando con loro e riempendo di sorrisi e attenzioni i momenti non strutturati del soggiorno.
Sono stati giorni stupendi, durante i quali i ragazzi, accompagnati da due docenti e da una madre canossiana, hanno vissuto un’esperienza di gratuità e di fede che rimarrà scolpita nei loro cuori così come la sorpresa di poter incontrare personalmente l’Arcivescovo di Milano al ritorno dal pellegrinaggio.
Il viaggio è finito; ora è il tempo della testimonianza che segnerà l’inizio del periodo di Avvento alla “Barbara Melzi”. Nel mentre, il dialogo intergenerazionale prosegue; silenziosamente, gratuitamente.
Abbiamo chiesto ad alcuni formatori che lo scorso anno avevano partecipato a progetti di mobilità Erasmus+ di valutare la ricaduta che questa esperienza ha avuto a distanza di tempo sulla loro attività formativa. Di seguito la testimonianza di Vera Bottazzi, formatrice area linguaggi dell’ENAC Lombardia – C.F.P. Canossa di Bagnolo Mella che lo scorso ha visitato il Friesland College nei Paesi Bassi
“Durante le 3 giornate di visita all’interno del progetto J2E promosso da ENAC ho potuto notare che la struttura formativa in Olanda è veramente diversa dalla nostra. Vi sono più attività destrutturate, che mi auguro arrivino anche in Italia, poiché ritengo facciano bene sia alle competenze professionali sia alle soft skills. Infatti, è proprio l’attenzione a queste ultime che mi ha colpito maggiormente durante la study visit.
Cosa ho imparato e cosa utilizzo? Sicuramente l’esplicitazione dell’obiettivo!
Ogni lezione, ogni periodo è dedicato ad un concetto, ad un’attività che è sempre visibile (alla lavagna, sulla lim), ciò aiuta gli allievi a capire il perché degli esercizi proposti. Inoltre, l’esperienza mi ha aiutato a ripensare gli spazi della didattica. In una classe a Bagnolo (prima pasticceria) abbiamo creato un setting d’aula diverso:
i banchi sono a gruppi di quattro, ciò aiuta moltissimo sia i ragazzi in difficoltà sia chi può esprimere maggiori abilità aiutando gli altri;
la cattedra non è vicino alla lavagna, ma dall’altra parte della stanza, ciò aiuta il formatore a non “stare seduto”, si deve alzare per stare in mezzo alla stanza (attira maggiormente l’attenzione) e per scrivere alla lavagna. Questa situazione ha incontrato molte resistenze, ma gradualmente sembra essere stata accettata;
la presentazione del lavoro di gruppo o di diversi compiti individuali avviene al centro dell’aula, ho predisposto un leggio, in modo da abituare gli allievi a superare timidezze e a condividere in modo chiaro agli altri ciò che si sta facendo. Non è stato facile, ma ora i ragazzi non hanno alcun problema.
Superare la semplice lezione frontale…
Nelle classi quarte ho dato loro dei lavori in autonomia a distanza di tempo, che poi potessero dibattere in classe (come avevo visto durante le ore di lezione nella struttura olandese), questo ha dato maggiore autonomia e carico di responsabilità a ciascun allievo, naturalmente qualcuno ne ha approfittato per fare meno di ciò che veniva chiesto, ma questo credo sia normale, l’abitudine alla lezione frontale non aiuta i ragazzi a lavorare per risultati.
La fiducia verso le soft skills degli allievi è aumentata da parte mia, credo che a volte, nel passato io mi sia sostituita a loro, l’esperienza olandese, mi ha fatto comprendere che dare maggiore autonomia, ascoltare le loro opinioni sull’andamento del percorso e fare il “punto della situazione” in gruppo ogni mese, li aiuta ad essere più responsabili verso l’attività didattica.
Auspico che soft skills e competenze professionali saranno considerate complementari, nel futuro mondo del lavoro non si dovrebbe dividere ciò che si fa da come lo si fa, credo sarà la regola del successo, lo stesso dovrebbe valere per i centri di formazione professionale.”
Canossa: tanti genitori all’incontro con le esperte
Si è tenuto alla scuola paritaria Maddalena di Canossa il primo dei tre incontri sulla “genitorialità consapevole”, progetto voluto dalla coordinatrice Maura Fava col desiderio di accrescere e approfondire tematiche emergenti dal bisogno di genitori e docenti.
L’incontro si è tenuto nella sala conferenze della scuola a cura di Manila Massari (pedagogista e counselor) e Silvia Ferrari (psicologa e psicoterapeuta) esperte formatrici che si occupano di sostegno alla genitorialità e che insieme formano un connubio completo in cui genitori, docenti, educatori trovano risposte ai comportamenti dei ragazzi sempre più sfidanti e ribelli alle regole. Le esperte hanno spiegato come la famiglia sia il primo vero educatore, luogo di esempio, di ascolto, di confronto e di scontro in cui ci si allena a tollerare le giuste dosi di frustrazioni verso quei bisogni che non possono essere soddisfatti immediatamente.
“Troppe regole inibiscono il loro sperimentare, la loro assenza origina anarchia e perdita del desiderio, contribuendo ad essere la causa di comportamenti anti-sociali e con conseguente diagnosi di relazioni oppositive compulsive. I “no” che vengono detti ora – hanno spiegato le esperte- li ritroveremo poi verso l’adolescenza. Occorre coraggio davanti a quel “no”, spesso non detto perché prima di essere genitori siamo stati figli e ancora oggi tanti ricordi affiorano alla nostra memoria, nell’educazione a nostra volta ricevuta, ci feriscono e impediscono di contenere questi atteggiamenti che esplodono in casa, al supermercato, dove il giudizio degli altri fa da padrone e blocca il nostro intervento educativo”.
Un incontro concluso con le riflessioni dei genitori presenti che sono state di grande aiuto per tutti, perché davanti a questa situazione non dobbiamo sentirci come se fossimo gli unici a viverle.
L’invito per il prossimo incontro che si terrà sempre all’Istituto Canossiano il 26 novembre sarà, come da volere della preside, aperto a tutto il territorio, affinché questi strumenti educativi possano essere condivisi da tutti, utili e fruibili nella quotidianità dei genitori.
ENAC+ “PRO”. Il rientro d’emergenza di Melissa e Justine
Melissa e Justine, due ragazze di ENAC – Emilia Romagna partite a Febbraio con la mobilità ENAC+ “PRO”per 110 giorni di formazione a Valencia e ospitate dal centro Esmovia, hanno vissuto l’esperienza di un rientro d’emergenza dalla Spagna per riuscire a prendere uno degli ultimi voli rimasti per l’Italia, prima che scoppiasse la vera bomba CoVid-19.
In sole sei ore con alle spalle la sicurezza dell’efficientissima organizzazione di ENAC, le due ragazze sono rientrate sane e salve nelle loro case! Qui una breve intervista sull’esperienza del loro Erasmus+.
La delegazione di Singapore in visita all’Istituto Canossiano di Como
Il 25 novembre l’Istituto Canossiano di Como ha accolto la delegazione di Singapore in visita in Italia. La delegazione è stata accolta con l’intervento di saluto di Madre Adriana Sicilia, Superiora e Gestore della Casa di Como, alla presenza Istituzionale del Vice presidente della Provincia di Como Federico Bassani e dell’Assessore alle politiche educative giovanili Alessandra Bonduri. Nel loro saluto ricordando la vocazione all’accoglienza propria di tutti i Comaschi hanno consegnato in dono la riproduzione della “Lucia” (la tipica barca che si vede spesso nelle acque del lago di Como) e una raccolta di stampe delle Ville Storiche del Lago di Como.
“Carissima sr. Teresa, gentili docenti, egregio Sig. Presidente della Provincia di Como, benvenuti in questo nostro Istituto Matilde di Canossa, presente sul territorio, per l’educazione delle giovani generazioni , sin dal 1871. La presenza canossiana di tanti anni, che continua nell’oggi, è una chiara conferma di quanto le nostre Madri, con la preziosa collaborazione di docenti laici, abbiano operato per la formazione e la crescita dei piccoli e dei grandi.
A voi, che state celebrando solennemente i 125 anni di fondazione della Provincia singaporese con un viaggio in Italia sui passi di S. Maddalena e di S.Bakhita, e con l’incontro di alcune comunità educative canossiane, dico a nome della comunità delle Madri e dei numerosi docenti che operano, in questo Istituto: “Benvenuti a Como, città di arte e di storia , con il suo lago omonimo, luogo di grande fascino in cui natura, arte e paesaggi si incontrano dando vita ad un quadro degno dei migliori pittori.
Giungendo a Como, tre mesi or sono, (sono nuova anch’io della zona) sono rimasta colpita da un monumento posizionato in una piazza della città, di fronte alla stazione ferroviaria. E’ un momumento dal titolo: “Le Mani”. Sono mani aperte che parlano, parlano della città, della sua gente che lavora, che accoglie ed abbraccia i suoi visitatori. Sono mani aperte che non trattengono ma liberano, mani che non chiedono, ma donano, che vi danno un sincero benvenuto. Sono anche le nostre mani aperte che vi accolgono in questa giornata che vorremmo godeste in pienezza e il cui ricordo portaste con voi nella vostra città.Grazie per aver scelto di visitarci, grazie per quanto anche voi ci comunicherete in quest’occasione di scambio, grazie per quanto porterete di Como nella vostra terra. La nostra Fondatrice, S. Maddalena di Canossa, educatrice numero uno, risvegli nel cuore di noi tutti la passione educativa, ci aiuti ad assumere in maniera creativa il nostro tempo per fare dell’educazione una possibilità piena di speranza per quanti ci sono affidati.“
Madre Teresa Seow, nel suo intervento iniziale, ha spiegato la volontà di condividere con le laiche, che partecipano nei loro misteri di carità, l’ispirazione e lo spirito della nostra Madre Fondatrice con un pellegrinaggio in Italia sui Passi di S. Maddalena e S. Bakhita in quest’anno in cui celebrano il 125° anniversario di fondazione della Provincia di Singapore incontrando le nostre realtà educative quale momento di confronto e di arricchimento come buone prassi da riportare nelle loro scuole.
Venerdì 17 luglio è stato approvato il secondo progetto di mobilità presentato da ENAC con la carta VET!
Il progetto che prende il nome di Enac+ 2 (leggi qui per saperne di più su Enac+) permetterà a 90 allievi e 22 membri dello staff canossiano di fare un’esperienza di tirocinio o formazione presso una delle 16 organizzazioni ospitanti di diversi paesi europei (Finlandia, Francia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna).
Quali sono le attività previste per gli allievi e per lo staff? Studenti:
Tirocinio all’estero per studenti in formazione professionale iniziale/in alternanza scuola-lavoro presso un’azienda per un periodo di 3/4 settimane (studenti più maturi e preparati);
Tirocinio all’estero per studenti in formazione professionale iniziale presso un CFP con periodi di apprendimento in azienda o in un altro contesto pertinente per un periodo di 3/4 settimane (studenti più fragili);
Tirocini all’estero per neoqualificati e/o neodiplomati presso un’azienda per un periodo di 3/4 mesi (studenti appena usciti dal percorso formativo più motivati e non ancora inseriti nel mondo del lavoro);
Staff:
Attività di Job shadowing presso aziende e/o VET centre all’estero di 4/5 giorni;
Visite di pianificazione per un’ottimale organizzazione delle mobilità studenti più lunghe, c.d. ErasmusPro.
ENAC+ 2 parte in autunno e sarà l’ultimo progetto di questa programmazione. Dal 2021, infatti, partirà il nuovo settennato e, con esso, il nuovo programma Erasmus+ a cui ci stiamo già preparando: si è svolto, infatti, pochi giorni fa il primo incontro online con le sedi canossiane per preparare il nuovo Accreditamento Erasmus che, di fatto, andrà a sostituire la Carta VET.
Questo percorso, iniziato nel 2017 al Seminario di Venezia, ha fatto emergere preziosi contributi e interessanti prospettive che oggi devono essere ripresi con il fine di offrire un documento comune che conferisca alle Scuole Medie Inferiori canossiane una precisa identità educativa e valoriale, ma anche didattica.
Martedì 21 luglio si è svolto un incontro online che ha ricapitolato il percorso fin qui svolto ed ha informato i numerosi partecipanti delle 10 Scuole medie canossiane italiane sulle prossime tappe previste. Coordinatori dell’incontro sono stati M. Eliana Zanoletti con la collaborazione del prof. Ettore Sartorio e la partecipazione di M. Marilena Pagiato.
Il fil rouge che ha guidato l’intero incontro è stato: rendere riconoscibile l’offerta formativa.
“Creare una riconoscibilità della nostra offerta formativa che mantenga forti legami con la propria origine, con la nostra storia e con i nostri valori senza far finta che il mondo non sia totalmente cambiato, così come le pratiche educative ed anche i destinatari della nostra Opera.“
Riconoscersi crea appartenenza
La sfida nella Scuola media non è soltanto questa riconoscibilità, è anche capire come gli educatori possano confrontarsi con la fascia di ragazzi pre-adolescenzialeper trovare il giusto dialogo ed offrire loro il massimo delle possibilità in termini di educazione, formazione scolastica ed umana per prepararli alla società.
M. Marilena ha voluto concludere così l’incontro:
Sono grata per la vostra passione educativa e il desiderio di continuare a operare per promuovere vita! Grazie!
Piano per le Scuole Canossiane: 7 webinar tra giugno e luglio
In questo insolito periodo storico abbiamo tutti sviluppato (o potenziato) alcune conoscenze digitali che oltre a farci sentire meno distanti, ci permettono di superare facilmente alcune difficoltà per proseguire con le nostre attività quotidiane e lavorative nel rispetto delle regole vigenti.
Appurato che la versione “live” di una riunione, di una conferenza o di un seminario vince e vincerà sempre sugli incontri virtuali, quest’ultimi sono delle ottime soluzioni efficaci soprattutto quando a partecipare si è in molti! Ed è stato così anche per gli oltre 450 docenti e staff delle realtà educative canossiane italiane che dal 4 giugno al 9 luglio hanno partecipato ad un mese di incontri fatti di riflessioni, condivisione e collaborazione guardando settembre e il rientro a scuola.
I due cicli di webinar, 7 incontri in totale specifici per tipologia scolastica, si sono focalizzati su alcune tematiche ritenute cruciali per programmare un rientro consapevole a settembre: protocolli di sicurezza, organizzazione di tempi e spazi, formazione del personale, relazione con le famiglie. Lo scopo ultimo è stato, da un lato, fornire indicazioni di massima da adattare alle specifiche situazioni e, dall’altro, favorire lo sviluppo di sinergie comuni tra Scuole della stessa tipologia per condividere idee e soluzioni. Inoltre, per ciascun incontro, la partecipazione di esperti del settore della scuola e della formazione, ha sicuramente permesso una visione più completa e dettagliata dei temi in oggetto offrendo spunti di riflessione e supportando dibattiti tra professionisti.
Giugno: spazi ed organizzazione per una didattica in sicurezza
Il Prof. Giulio Ceppi, membro del comitato di 18 esperti costituito dal Ministro dell’Istruzione e presieduto dal Prof. Patrizio Bianchi, ha aperto il primo ciclo di webinar portando la sua esperienza professionale da architetto introducendo il concetto di spazio.
“Il progetto di uno spazio non può prescindere da aspetti quali il tempo, il cosa accade dentro a quello spazio e come quello spazio verrà usato. Lo spazio è fatto di persone che ci transitano, ci vivono. La scuola è una comunità e quindi la co-progettazione, la co-gestione, la co-ndivisione e la co-mpartecipazione sono veramente importanti. Gli spazi servono proprio a rendere la scuola viva e la scuola è viva se gli spazi possono essere usati in questo modo. Il co- è importante perché sottointende una logica olistica. Il lavoro che svolgiamo non ha l’ambizione di creare una scuola-tipo ma definisce nuovi principi e valori per far capire che la scuola di può aprire a materiali diversi, soluzioni diverse e anche al mondo esterno evidando gli standard.”
Il tema è stato poi ripreso da due maestre del 4° Circolo Didattico di Piacenza, referenti del progetto di rete “Scuole che Costruiscono”, Barbara Zintl (docente Scuola d’Infanzia) ed Elisabetta Menozzi (docente di Scuola Primaria). Le due maestre hanno portato la loro esperienza con il progetto “Lavori in corso”, iniziato cinque anni fa: per rendere il bambino il vero protagonista della costruzione del suo sapere bisogna saper trasformare la scuola in un luogo formativo lontano dalla spersonalizzazione dove si accoglie e ci si sente accolti. Il concetto di Spazio-Scuola è stato ampiamente analizzato ed anche messo in pratica dalle due maestre attraverso la progettazione dei “Contesti Dialoganti”.
“Ogni spazio può essere riconosciuto come contesto educativo e luogo di apprendimento. I Contesti Dialoganti sono ambienti d’apprendimento che interagiscono, si modificano e prendono forma in base alle idee, ai progetti e alle esperienze di apprendimento che si realizzano al suo interno. In questo senso è importante rendere gli spazi flessibili e facilmente modificabili per creare ambienti più grandi o più piccoli in base all’uso che se ne intende fare. Ampliare la sezione/classe utilizzando i corridoi, giardini e cortili, in un dialogo fluido tra dentro e fuori in cui tutti gli spazi sono riconosciuti come contesti educativi e luoghi d’apprendimento. Gli spazi diventano un “continuum didattico” per generare le interazioni, le autonomie, le esplorazioni e le curiosità dei bambini.”
In chiusura di ciascun webinar le due esperte di sicurezza la Dott.ssa Alessandra Fornuto e la Dott.ssa Giulia Nuzzo di SIM Job, hanno aiutato a capire nei dettagli quali sono ad oggi le norme, i punti fermi, per ripartire in sicurezza a settembre.
Il concetto di spazio viene quindi di nuovo preso ed analizzato, stavolta sotto il punto di vista normativo di “nuova organizzazione degli ambienti” indicando in modo dettagliato quali sono le nuove responsabilità del Datore di lavoro, dei docenti e del personale ATA.
Luglio: relazione con le famiglie. Un’alleanza da riprogettare
La ripartenza della scuola a settembre non potrà prescindere dalla relazione con le famiglie. Ecco perché tutte le nostre realtà educative hanno il compito di interrogarsi, anche alla luce di quanto è accaduto in questi ultimi mesi, sul tema di un’alleanza educativa con le famiglie che va ri-condivisa e rinnovata.
“Il Covid ha infragilito e caricato le famiglie di incertezza, instabilità e preoccupazione. Il ruolo della scuola è fornire più sicurezza possibile. La famiglia è uno dei cinque pilastri dell’Opera Educativa Canossiana e noi siamo chiamati a fare tutto quello che possiamo in termini educativi per sostenerla e sollevarla: l’educazione non può prescindere da questo.”
Queste sono le parole di Madre Eliana che hanno aperto il secondo ciclo di webinar dedicati alla riprogettazione dell’alleanza scuola-famiglia e che hanno anche introdotto la Prof.ssa Musi della Facoltà di Scienze della Formazione dell’ Università Cattolica di Piacenza la quale ha guidato questa riflessione per i tre incontri di luglio.
“Dobbiamo dedicare del tempo a raccontarci quello che è successo. Non dobbiamo avere la velleità di collegare il prima con il dopo. Esiste un “in mezzo” molto significativo che va tematizzato. Il sapercelo raccontare per condividere impressioni e prospettive, vissuti, idee, può essere un modo per stare dentro all’incertezza.
Tematizzare quello che abbiamo vissuto può quindi permettere di ristabilire quelle relazioni di fiducia e di affidamento reciproco che sono venute a mancare nel momento in cui è venuta a mancare anche la mediazione della scuola nella relazione di educazione genitore-figlio. I genitori si sono trovati schiacciati dal peso della consapevolezza di essere loro il centro dell’educazione del proprio figlio. Ed è proprio questo lo scenario in cui può collocarsi una nuova e più solida alleanza educativa scuola-famiglia.
Nel triennio 2016-2018 tutte le scuole canossiane di ogni odine e grado e gli enti di formazione professionale sono stati impegnati in un’ampia riflessione con lo scopo di ricentrare il ruolo delle istituzioni scolastiche e formative. Il tema “Autonomia e Innovazione” è stato il focus di questi tre anni ed ha coinvolto i partecipanti in un percorso che partiva dall’ identità della proposta educativa canossiana per arrivare ad innescare processi di “vera autonomia” e “vera innovazione” all’insegna della migliore qualità educativa e formativa e maggior equità del fare scuola.
Il tema scelto per il biennio 2019-2020 è stato invece “L’insegnamento della religione nelle realtà educative canossiane”.
Cosa vuol dire che le scuole e gli enti di formazione canossiani sono attenti alla dimensione religiosa della formazione della persona? Cos’è l’educazione religiosa e come si connette ai processi educativi che mirano alla costruzione del soggetto umano nelle diverse tappe della sua crescita?
2019 – Il Seminario di Venezia 2019 ha voluto analizzare il tema in relazione allo sviluppo religioso in età evolutiva, al contesto sociale e all’importanza fondamentale che Santa Maddalena di Canossa assegnava all’educazione religiosa (“soprattutto fate conoscere Gesù”) nella sua proposta formativa.
2020 – Per motivi indipendenti dalla nostra volontà non è stato possibile organizzare il già pianificato Seminario di Venezia 2020. Ma, per proseguire comunque il percorso intrapreso l’anno scorso e soprattutto in preparazione alla ripresa degli stessi temi con alcuni specialisti del settore, è nata l’idea di offrire a tutti i partecipanti alcune tematiche di approfondimento in vista di un incontro ad inizio novembre.
Lunedì 20 luglio ai 40 partecipanti è stata presentata la proposta nel dettaglio: le aree tematiche scelte, i materiali a supporto di questa e le modalità di lavoro.
Le aree tematiche individuate sono state:
Area didattica: “Quale insegnamento della religione?” Cosa vuol dire educare al senso religioso? Il dibattito sul tema dell’approccio culturale, teologico-fondamentale o formativo-esperienziale nell’insegnamento della religione a scuola.
Area antropologica: “Il senso religioso” Che cosa vuol dire essere persone religiose? La religione come esperienza umana. Le dinamiche che si attivano nell’espressione religiosa dell’uomo o della donna.
Area teologica: “Quale Dio? Quale Chiesa? Quali capitoli della fede hanno bisogno di essere ri-espressi? La necessità di una nuova formulazione della fede in modo che sia comprensibile agli uomini e alle donne di oggi.
I materiali a supporto di ciascuna di queste tematiche, schede riassuntive, bibliografia ed altri spunti saranno a disposizione per il download nella pagina che abbiamo dedicato all’intero ciclo di Seminari, a partire dal 2016 ad oggi:
Ciascun partecipante, o gruppo di partecipanti, che aderirà all’iniziativa e che approfondirà uno o più temi tra quelli proposti, avrà un proprio spazio di discussione nell’incontro di ottobre che servirà per prepararsi al seminario di novembre.